Articolo pubblicato su “ANS Campania News”. Per visualizzare
clicca qui
Negli ultimi
anni vi è più attenzione e sensibilità da parte dell’opinione pubblica per i
fenomeni di violenza di genere rivolta alle donne, di conseguenza, è stato
necessario attivare Politiche Sociali adeguate per contrastare il fenomeno.
Dal punto di
vista scientifico, nella postmodernità, ciò che è rilevante è la
relazione tra violenza contro le donne e trasformazione del loro ruolo sociale.
La violenza di genere, infatti, si matura nel “vuoto” identitario evidenziato
dai diversi profili socio-culturali degli aggressori maschi.
Dove vanno ricercate
le cause profonde di tale fenomenologia?
Il sociologo
Emile Durkheim dimostrò – già alla fine del XIX secolo – che le società
avanzate occidentali erano caratterizzate da “anomia”, ossia, da assenza,
precarietà, contraddittorietà delle norme e da profonda disgregazione sociale
che induce gli individui a sentirsi isolati, senza riferimenti.
È,
probabile, quindi, che il genere maschile, avendo perso i riferimenti
tradizionali costituenti la propria identità e il proprio ruolo sociale, abbia
maggiori difficoltà nel gestire una transizione sociale caotica.
Rossella Cappabianca