RIFLESSIONI SUL LIBRO “SENSO DI MARCIA” – TRA “CHILI DI ANIMA” E “RETI” DELLE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI


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Il 20 aprile 2017 si è tenuto a Cellole presso  l’Auditorium S.S. Marco e Vito un incontro culturale con il Pubblico Ministero Catello Maresca della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, in occasione della presentazione del suo secondo libro “senso di marcia”.
Il libro scritto dal giornalista Leandro del Gaudio insieme allo stesso Maresca, ricostruisce il meccanismo che ruota intorno ad un “sistema” politico-amministrativo-imprenditoriale che porta poi al materializzarsi degli aspetti di cui si nutre un’inchiesta giudiziaria.
Nel leggere in ottica sociologica i fenomeni mafiosi in quanto “fatti sociali”, occorre ricordare che gli stessi sono espressioni di territori caratterizzati da una cultura dello Stato percepito assente o non coerente. Per comprendere le mafie, originatesi all’incirca nel XVI secolo attraverso le pratiche del “Baronaggio”, del “Clientelismo”, è necessario interpretarle non più come “alter sistema” ma come forme di commistioni con lo Stato.
Le Mafie sono divenute via via parti integrante del “Sistema”, hanno indossato il “colletto bianco”, fanno affari con gli imprenditori per i rifiuti tossici, le discariche abusive e quant’altro possa essere di loro interesse.
“…. e allora le inchieste, gli scoop, i polveroni e la mafia diventa Capitale …..e tutti a guardare dal buco della serratura e così intorno può rimanere tutto com’era” (cit. libro). Pertanto, il fenomeno Mafia va inteso su più livelli di responsabilità, che vanno dalla pratiche quotidiane propense al “favoritismo”, agli interventi istituzionali agiti dal sistema giudiziario.
Parliamo della “Terra dei fuochi” (etichetta giornalistica) come se tutto il “male” risiedesse al Sud, sottovalutando quel Nord che in realtà è parte integrante del fenomeno mafioso. Il suggerimento proposto dal libro è “se si vuole capire il sistema si deve essere disposti a cambiare prospettiva, a superare i luoghi comuni, insomma bisogna cambiare il senso di marcia”.
Le operazioni guidate dal Dott. Maresca esemplificano come un “Uomo dello Stato” svolge con fede e senso del dovere il proprio lavoro. Ciò nonostante, di frequente ci si interroga sull’esistenza di una crisi dell’antimafia. La domanda che ci si pone è, dunque, la seguente: in quale direzione dobbiamo andare?
Da qui la speranza che si realizzi un “sistema di aggregazione globale” che coinvolga le istituzioni, ma prima ancora le mentalità, i modelli culturali, il “modus operandi”, perché solo da un’azione integrata della società civile si può aspirare ad un graduale cambiamento delle cose.
                                                                                                                        Rossella Cappabianca