CELLOLE. GIOVANI E AMMINISTRAZIONE COMUNALE



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In qualità di Consigliere Comunale di minoranza del Comune di Cellole, ma soprattutto di sociologa, voglio rivolgere l’attenzione ai giovani del nostro territorio, i quali, a mio parere, ne rappresentano il futuro essendo la vera risorsa e ricchezza.
In particolare, voglio dare maggiore attenzione a quei giovani che senza “raccomandazione”, attraverso l’impegno e la meritocrazia, vogliono ritagliarsi un ruolo professionale.
Nel nostro contesto sociale di riferimento, ciò che dal punto di vista sociologico si evidenzia è l’”arrendevolezza” dei giovani, fenomeno che va letto in modalità costruzionistiche co-causali circolari. In altre parole, il “sistema politico” creando penuria di lavoro rende i giovani sfiduciati, i quali a loro volta, interiorizzando un modello socio-culturale non imperniato sulla meritocrazia, ricercano  la “raccomandazione” arrendendosi a tale pratica di inciviltà, rafforzando, il tal modo, lo stesso “sistema politico”, che fa passare “ciò che spetta per diritto” per “straordinario” sotto forma di favore.
Il fatto sociale saliente è che la reazione a questa condizione di inciviltà non è più collettiva in termini rivoluzionari ma individualistica solitaria.
Chi deve rispettare la meritocrazia come principio morale se non le classi dirigenti? Spesso si fanno promesse per attingere voti ma quante vengono mantenute? Quando assisteremo al rilancio civico del nostro territorio?
Come sociologa ho avuto modo nel corso di questi anni di constatare che questo disagio, più o meno silenzioso, spesso rimane inascoltato. Nell’assise consiliare la neo maggioranza politico-amministrativa del Comune di Cellole ha proposto “idee innovative” e “nuovi progetti” per i giovani del territorio, di cui non si ha però alcun riscontro concreto.
Sono perfettamente consapevole dei problemi economici che affliggono il nostro Comune, ma mi aspettavo comunque che oltre a finanziare attività ludiche e socio-ricreative, la Giunta, composta di “giovani”, sentisse l’urgenza di avviare quei servizi che favoriscono lo sviluppo formativo e occupazionale.
E’ da giorni, invece, che si assiste sui social a polemiche politiche ad personam, le quali fanno perdere di vista l’essenziale. Ciò che in politica dovrebbe essere chiaro è che non si combattono le persone ma le idee. Per una questione etica e deontologica, onde evitare il rischio di una disinformazione dilagante, è opportuno che i disaccordi siano comunicati attraverso i canali istituzionali.
Rossella Cappabianca