SOCIOLOGIA E TERRITORIO: CELLOLE. L’AUTONOMIA AMMINISTRATIVA 45 ANNI DOPO


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Nella mattinata di sabato 19 dicembre 2015 si è svolto a Cellole (CE) un incontro in memoria della conquista dell’autonomia amministrativa, con  l’esposizione di una mostra fotografica e testimonianze dirette di coloro che negli anni Sessanta del Novecento, attraverso “lotte cittadine”, hanno concorso al raggiungimento di tale autonomia.
L’evento è stato organizzato dal “Comitato Civico Cellolese”, associazione socio-politica diretta da giovani e professionisti, il cui fine è sensibilizzare i cittadini locali sulle modalità attraverso le quali viene gestita la “cosa pubblica”.
A tale iniziativa ha presenziato anche Rossella Cappabianca in qualità di Responsabile Provincia di Caserta dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania.
Cellole, in precedenza frazione del Comune di Sessa Aurunca, in seguito alle proteste e alle manifestazioni che portarono all’incarcerazione e alla latitanza di alcuni cittadini indigeni, si separa il 21 aprile 1970 ottenendo l’autonomia comunale.
Nel rievocare il concetto di “indifferenza” di Antonio Gramsci, ancora valido e applicabile al nostro attuale vivere collettivo in cui spesso le decisioni prese da élite politiche dominanti passano tra il disinteresse e l’assenteismo, la rilettura sociologica della storia locale ha lo scopo di risvegliare la coscienza dei cittadini nei confronti della partecipazione politica. Il pericolo, infatti, risiede nel fatto che i sistemi sociali retti da “reti” di relazioni, vanno in difficoltà quando queste stesse relazioni, nel diventare sempre più astratte e virtuali, perdono di significatività, scivolando verso un eccesso di “individualismo”.
Il problema è che una cospicua fetta di opinione pubblica lascia che ciò accada, tralasciando l’insegnamento di Gramsci, il quale sosteneva la necessarietà di prendere parte e di essere, quindi, partigiani, se non si vuole essere complici dell’ingiustizia.

 Rossella Cappabianca