INCONTRO CON NANDO DALLA CHIESA

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Venerdì 13 marzo 2015 si è svolto a Cellole (CE), presso l’auditorium San Marco e San Vito, un incontro con il sociologo e docente universitario Nando Dalla Chiesa, sul tema “La pretesa sociale di camorra”, tratto dal suo libro “La convergenza. Mafia e politica nella seconda Repubblica” (Melampo, 2010).
L’iniziativa, promossa e realizzata dal parroco Don Lorenzo Langella (moderatore dell’evento), in collaborazione con la Diocesi di Sessa Aurunca (Polo della legalità), ha visto la partecipazione come relatore del vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza. Tra i presenti anche l’Associazione Nazionale Sociologi Dipartimento Campania, rappresentata dal Referente Provinciale Caserta Dott.ssa Rossella Cappabianca.
L’incontro si è aperto con la lettura da parte del parroco della brochure informativa consegnata al pubblico, che invitava a riflettere sul fenomeno della “convergenza” d’interessi tra mafia e parti della società “civile”, su cui si fonda il reato di “concorso esterno in associazione mafiosa”, che Giovanni Falcone spiegò adducendo la disponibilità di soggetti a realizzare comportamenti ad essa funzionali.
Nando Dalla Chiesa ha iniziato il suo intervento illustrando il concetto di “popolo in cammino” verso la conquista della propria dignità sociale, in grado di abbattere il muro della “paura” e dell’omertà, di reagire, di considerare la “cosa pubblica” come interesse collettivo e non esclusiva di chi ricopre il ruolo di amministratore. Dalla Chiesa si è soffermato, inoltre, sulle iniziative dell’associazione “Libera” di Don Ciotti, come esempio di “popolo in movimento”, ponendo l’accento sull’importanza del sociologo nello studio dei fenomeni sociali, sostenendo per analogia che: “Come il medico riesce ad intuire e a rilevare cosa sta succedendo nello stato di salute del paziente, allo stesso modo il sociologo riesce ad intuire e a rilevare cosa sta accadendo nella società”.
Ha chiuso l’incontro il vescovo, Mons. Orazio Francesco Piazza, che ha invitato cittadini, amministratori, insegnanti e professionisti all’impegno costante: “Anche le “cicatrici” – ha affermato il vescovo – che segnano queste terre ne evidenziano le potenzialità di sviluppo”, esortando ancora i giovani a risvegliare la propria coscienza sociale.
In conclusione, si può sostenere che iniziative come questa contribuiscono sia ad innalzare il livello culturale degli abitanti, rendendoli più disponibili al confronto politico e all’esercizio di “cittadinanza attiva”, sia a stimolare gli amministratori locali a perseguire la legalità.

Rossella Cappabianca