“Non esiste un modo di essere e di vivere che sia migliore per
tutti [….]
La
famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta :
è diversa perché le circostanze sono diverse” (Emile
Durkheim)
Una problematica
sempre attuale quella dei conflitti intrafamiliari/di coppia, ma che è mutata
nel tempo in conseguenza dei più ampi mutamenti sociali. L’ottica
sistemico-relazionale è un’ottica di origine sociologica che legge la famiglia come un
sistema primario di relazioni e come un sistema di individui che si struttura
attraverso le relazioni tra i soggetti che lo compongono e tra questi e il
mondo esterno. Le diverse fasi del ciclo della vita comportano dei cambiamenti
nell’organizzazione del sistema famiglia. Quando una famiglia non riesce ad
attuare il cambiamento e si blocca ad una tappa del ciclo vitale possono
nascere problemi relazionali e/o sintomi patologici .
Sicuramente
difficoltoso mediare e risolvere il dissidio tra coniugi ed il conflitto che
coinvolge la coppia e con loro il resto dei familiari, in particolar modo i
figli. Un conflitto che spesso si trascina per lunghi periodi tra iter giuridici
complessi e faticosi.
La moderna Mediazione
nasce negli anni ‘70 quando un gruppo di avvocati e terapeuti statunitensi,
dopo aver sperimentato di persona la separazione con vissuti dolorosi per sé e
per i figli, istituirà la Mediazione per il Divorzio. John M. Haynes esperto di negoziazione, porterà
alla diffusione della pratica di mediazione familiare, formando operatori in
tutto il mondo.
Nel 1978 a Bristol in
Inghilterra nasce il primo servizio denominato “Mediazione familiare”. Per poi
arrivare in Italia solo negli anni ’80 con la nascita del servizio pubblico Gea
(Genitori ancora) istituito 1989 a Milano. Nel 1994 si fonda la Società
Italiana di Mediazione Familiare e si elaborano i primi modelli
operativo-teorici. La Mediazione inizia, poi, ad essere applicata in ambito civile e penale e
fa il suo primo ingresso nel nostro Ordinamento giuridico per la gestione dei
conflitti familiari con la legge 285 del 28.08.1997 contenente “Disposizioni
per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Successivamente con la legge 54/2006 sull’affido condiviso si è avuto
l’ufficiale ingresso della Mediazione familiare all’interno dei procedimenti di
separazione personale dei coniugi e di divorzio.
La Mediazione
Familiare rimane un percorso extra-giudiziale complementare al processo di
separazione giuridico, il cui scopo ultimo non è la terapia di coppia ma
aiutare la coppia in crisi a ripristinare
una comunicazione costruttiva, in modo da raggiungere un accordo condiviso per
gestire al meglio il conflitto, a tutela delle relazioni familiari e dei figli,
soprattutto se minori.
La tutela delle
relazioni familiari tiene in prevalente considerazione il diritto superiore del
fanciullo ad una bigenitorialità condivisa. Essere genitori, infatti, è una
funzione autonoma e diversa dalla coniugalità e/o dal rapporto di coppia.
Pertanto, l’obiettivo è di aiutare gli ex-coniugi o ex-conviventi a prendere
consapevolezza che rimarranno sempre genitori nonostante la rottura del loro
legame di coppia.